JEAN-URBAIN GUÉRIN
RITRATTO DI UNA GIOVANE DONNA, CA. 1795
JEAN-URBAIN GUÉRIN
Strasburgo 1761 – 1836 Obernai
Acquerello e guazzo, cornice in metallo
7,2 × 6,2 cm / 2,83 × 2,44 pollici
PROVENIENZA
Collezione privata, Francia
SULL'ARTISTA
Jean-Urbain Guérin è annoverato tra i migliori miniaturisti francesi della fine del XVIII e dell'inizio del XIX secolo. Nato a Strasburgo nel 1761, si formò con maestri locali prima di trasferirsi a Parigi, dove entrò in contatto con i principali artisti del tempo, tra cui Jean-Baptiste Regnault e Jean-Baptiste Isabey. Il suo stile iniziale fu influenzato dal revival neoclassico e dalla riscoperta degli affreschi pompeiani, ispirazioni che lo portarono a realizzare una serie di raffinati ritratti di giovani donne, spesso di profilo o a tre quarti, caratterizzati da una delicata morbidezza onirica.
Tra i suoi primi committenti vi furono ambienti aristocratici vicini alla regina Maria Antonietta. Nel 1791 dipinse la duchessa del Devonshire e Lady Elisabeth Foster, come riportato nel suo diario di studio. Fedele monarchico, si distinse difendendo la famiglia reale durante la giornata del 20 giugno 1792 alle Tuileries e successivamente si unì all'esercito del generale Desaix. Tornato a Parigi nel 1798, Guérin riprese con vigore la sua carriera artistica, presentando ai Salons del 1798 e 1799 i ritratti dei generali Kléber e Desaix.
Nel corso della sua prolifica carriera, Guérin ritrasse numerose figure militari dell’Impero — Bonaparte, Bernadotte, Murat e altri — ma continuò anche a dipingere ritratti femminili, adattando il proprio stile dalla grazia pompeiana all’espressività del primo Romanticismo. I suoi ritratti di donne, seppur diseguali nella qualità, anticipano spesso la sensibilità del nuovo secolo.
SULLA MINIATURA
Questo delicato ritratto di una giovane donna, realizzato intorno al 1795, esemplifica lo stile neoclassico maturo di Guérin prima dell’avvento pieno del Romanticismo. I lunghi capelli sciolti della modella e la sua espressione serena e soffusa evocano ancora la grazia prerivoluzionaria, mentre l’abito — con vita alta e tessuto leggero — prefigura la moda del Direttorio.
Indossa una veste bianca dalle pieghe finemente dettagliate, stretta da una fascia blu intenso, in linea con la semplicità ispirata all’antico che caratterizzava gli ultimi anni del Settecento. Il naturale fluire dei ricci, non incipriati né adornati, segna un distacco dagli artifici dell’ancien régime, riflettendo i nuovi ideali di virtù, sincerità e fascino femminile.
LA MODA DELLA MINIATURA
La miniatura non era solo una forma d’arte apprezzata, ma anche uno strumento sociale in epoche di instabilità e mobilità. Piccoli, intimi e trasportabili, questi ritratti conservavano affetto e memoria attraverso grandi distanze e tempi turbolenti. Negli anni ’90 del Settecento, in un contesto politico incerto, ritratti come questo avevano spesso una duplice funzione: personale e politica — segni di lealtà, amore e identità in un mondo trasformato dalla rivoluzione.
Questo esempio rappresenta una testimonianza elegante della maestria tecnica e della sensibilità culturale di Guérin, rivelando il passaggio dall’eleganza dell’ancien régime alla raffinatezza introspettiva del primo Romanticismo.