Bottega dei Patanazzi (attivi nei secoli XVI-XVII)
Calamaio urbinate
maiolica, h 31,5 cm
Scheda di Carmen Ravanelli Guidotti
L'opera si compone di una piccola base piatta e ovale, su cui al centro poggia una figura femminile assisa, in atto di pizzicare una mandola. In basso alla sua destra è posto un piccolo contenitore per l'inchiostro e alla sua sinistra la figurina stante di un fanciullo. Dipinta a piena policromia. Si tratta di un gioioso soggetto d'evasione. che si impone come raro saggio di costume dell'epoca: la figura femminile indossa un sontuoso abito di gusto esotico, composto e da una tunica riccamente ricamata e da un copricapo a cono di notevole sviluppo in al-tezza, con punta anteriore rialzata e ornato di fiocchi e nastri: sul lato sinistro è modellato un fanciullo che in capo porta una sorta di turbante. Non meno interessante e l'accurata fattura della seggiola su cui la donna è sedu-ta, che è senza braccioli, ma con lo schienale alto e i supporti inferiori traforati, secondo l'uso del tempo, specie nell'arredo delle classi privilegiate, dove sedersi su una seggiola era considerato un privilegio. La donna musicante inoltre imbraccia una mandola, molto verosimile, cioè riconoscibile per la cassa armonica piriforme a fondo convesso, doghe e foro di risonanza presumibili perchè coperti dal braccio della donna, mentre sono ben delineati la cordiera-ponticello e il cavigliere ripiegato. Quest'opera nel suo complesso in senso ceramologico viene ad arricchire un gruppo di altre plastiche coeve urbinati, presenti in raccolte private e pubbliche prestigiose. Esse nascevano per lo più con un carattere pri-vato, ovvero ad esclusivo uso di chi le aveva commissionate o ricevute in dono, sempre con finalità pratiche, poiché erano destinate o come servizi da scrittoio o come guttatoi. Particolarmente gradito era il tema del concerto, come confermano diverse versioni di simili plastiche che riflettevano la moda del tardo 500, con personaggi in abbigliamenti esotici o in abiti del tempo, confermato pe-raltro, oltre che dalla maiolica, anche dalle stampe, dai quadri, dagli affreschi ecc. Nella maiolica, solo per restringere il campo, segnaliamo quelle con tema musicante raffiguranti -Orfeo citaredo che incanta gli anima-li" e Concerto di strumenti a fiato e plettro", delle raccolte del Museo di Faenza'. Ma tra tutte queste realizzazioni, per lo più prive di data, per ragioni di attribuzione e cronologia vale ricordare sia quella del Metropolitan Museum di New York, datata "1584" e con la segnatura "Vrbini Patanazzi fecit", sia quella destinata a Cesare Baronio, del Museo di Faenza, raffigurante il "Compianto", la cui datazione è da mettere in relazione all'elezione cardinalizia dell'importante prelato romano avvenuta il 5 giugno 15963.