Antonio Acquaroni (Civitavecchia, 1800 - Roma, 1874)
Arco di Settimio Severo; Veduta di Campo Vaccino
Acquerello bruno su tratti incisi su carta, 145 mm x 182 mm; 146 mm x 186 mm
Questi due cartoncini acquerellati su tratti incisi raffiguranti l’Arco di Settimio Severo e il Campo Vaccino con la sua caratteristica Chiesa di San Lorenzo de’ Speziali in Miranda, già tempio di Antonino e Faustina sono stati realizzati dal disegnatore ed incisore romano Antonio Acquaroni intorno al 1828.
Allievo di Francesco Giangiacomo (1784-1864), l’Acquaroni svolse gran parte dei suoi impegni al servizio della Calcografia Camerale, un’istituzione nata nel 1738 per volere di papa Clemente XII con lo scopo di produrre, diffondere e conservare immagini realizzate per il preciso compito di testimoniare del ricco patrimonio antico e moderno della Città Eterna.
Si conoscono così numerose vedute romane stampate dell’Acquaroni, famose per l’estrema fedeltà documentaria del luogo rappresentato.
Le matrici originali vennero realizzate per l’album “Nuovi punti delle più interessanti vedute di Roma disegnate ed incise a contorno da Antonio Acquaroni e da altri buoni artisti”, un volume dato alle stampe a Roma da Deodato Minelli nel 1828 (un esemplare è stato venduto in asta da Christie’s il 15 dicembre del 2005, lotto 56).
Le due opere si caratterizzano per la presenza di un delicato e poetico tratto acquerellato che avvicina volutamente l’incisione a quella di un disegno per la raggiunta qualità finale. L’uso sapiente dell’acquerello sull’incisione permetteva all’artista di caratterizzare e differenziare leggermente e in base alle esigenze le stampe. Si conoscono in effetti altre incisioni acquerellate derivanti dagli stessi disegni realizzati in origine per l’album pubblicato da Deodato Minelli nel 1828, a testimonianza di un preciso modus operandi adottato dall’artista.
L’Acquaroni partiva inizialmente da un soggetto da cui traeva due o più lastre di rame, su cui incideva un comune disegno che variava in un secondo momento direttamente sulla lastra durante il procedimento della morsura, e in base alla finalità di essa. Per la lastra destinata ad un mercato prettamente documentario (come quello della Calcografia Camerale) egli l’arricchiva e la completava di particolari il più possibili fedeli al luogo rappresentato, viceversa per le incisioni completate ad acquerello la lastra veniva lasciata con la sola incisione del disegno generale, nella previsione di apportare i dovuti effetti artistici in un secondo momento. In questo modo si creava da uno stesso disegno un’opera che veniva differenziata in base alla necessità. Si ottenevano così dei risultati estremamente interessanti che permettevano all’artista anche di sperimentare curiosi effetti temporali e luministici.