COSIMO GAMBERUCCI, attribuito a
MADONNA COL BAMBINO E SAN GIOVANNINO (NELLO STILE DI ANDREA DEL SARTO)
COSIMO GAMBERUCCI, attribuito a
Firenze 1562 – 1621 Firenze
Olio su tela 107 x 82 cm / 42.1 x 32.3 pollici, con cornice 125 x 101 cm / 49.2 x 39.8 pollici
PROVENIENZA Collezione privata, Spagna
UN'ICONOGRAFIA REPUBBLICANA RIVISITATA NELLA FIRENZE DEL PRIMO SEICENTO
A prima vista, quest’immagine della Vergine con il Bambino Gesù e il giovane San Giovanni Battista evoca la dolcezza e la serenità tipiche delle scene devozionali nella Firenze del primo Seicento. Ma al suo cuore si cela un messaggio politico di sorprendente chiarezza — un messaggio che scosse le fondamenta stesse del potere mediceo.
Il motivo di San Giovanni che offre il globo terrestre a Cristo — simbolo del potere temporale — non era una semplice allegoria religiosa. Era un atto audace di sovversione visiva, radicato negli anni brevi ma ferventi della Repubblica fiorentina (1527–1530), quando i Medici furono esiliati e la città, ispirata tanto dal repubblicanesimo classico quanto dalla predicazione di Girolamo Savonarola, proclamò Cristo come unico re: Rex Populi Fiorentini. Il 9 febbraio 1528, questa "elezione" di Cristo fu ufficializzata, e un'iscrizione a riguardo fu collocata sopra l'ingresso di Palazzo Vecchio.
Fu in questo contesto rivoluzionario che Andrea del Sarto, celebrato da Vasari come "il pittore senza errori", creò una delle sue opere più cariche di significato ideologico: La Sacra Famiglia con il giovane San Giovanni Battista, commissionata da Giovanni Borgherini — convinto repubblicano e genero di Niccolò Capponi, gonfaloniere e leader de facto della Repubblica. Il messaggio politico dell'opera, unito all'armonia sublime della composizione, la rese una delle immagini più ammirate e replicate del suo tempo. Oggi, l’originale si conserva al Metropolitan Museum of Art di New York.
Il dipinto qui presentato, attribuito dal Professor Roberto Ciabattoni a Cosimo Gamberucci, è ben più di una pia citazione. Eseguito a Firenze probabilmente nei primi decenni del Seicento, riflette non solo una profonda reverenza per il modello di Andrea, ma anche una devozione duratura agli ideali che esso incarna. Quasi un secolo dopo la caduta della Repubblica, quest'opera testimonia la persistente forza della sua visione.
Cosimo Gamberucci, nato a Firenze nel 1562, si formò nella bottega di Santi di Tito e fu noto per la sua eccezionale abilità grafica — tanto che diversi suoi disegni furono a lungo attribuiti al maestro. Membro rispettato dell’Accademia del Disegno, Gamberucci fu attivo in importanti commissioni in tutta la Toscana, con uno stile che fondeva la chiarezza compositiva di Andrea del Sarto con una teatralità ed espressività emotiva tipiche del primo Barocco.
In questo dipinto, vediamo una rielaborazione fedele della struttura di Andrea: la Vergine veglia teneramente sul Figlio; Giuseppe, appena visibile, si ritrae nell'ombra; e Giovanni Battista, solenne e deliberato, presenta il globo — non come dono del mondo, ma come simbolo della lealtà fiorentina verso il suo vero sovrano: Cristo.
Quest'opera non è dunque un semplice omaggio. È un'eco — fiera, duratura, eloquente — di un momento della storia in cui Firenze osò incoronare un re non di sangue, ma di spirito.