JEAN RESTOUT IL GIOVANE attr.
L'INCONTRO DI ALESSANDRO MAGNO E ROXANE
JEAN RESTOUT IL GIOVANE
Rouen 1692 – 1768 Parigi
Penna, inchiostro e acquerello su carta
23,5 x 32,5 cm / 9,3 x 12,8 pollici; passepartout 31 x 42 cm / 12,2 x 16,5 pollici, senza cornice
nell'angolo in basso a sinistra c'è l'iscrizione del proprietario dell'inizio del XIX secolo: Jean Restoux Col. de Spengler n 976
Le iniziali del proprietario (B.W.) e lo stemma sono stampati al centro in basso del foglio di carta
PROVENIENZA
Collezione di Johan Conrad Spengler (1767-1839), Direttore del Museo e della Galleria d'Arte, Copenaghen
Collezione di B. Wolff, Copenaghen
Francia, collezione privata
Come tutti i grandi artisti della tradizione accademica, Jean II Restout considerava il disegno non solo come una fase preparatoria della pittura, ma come un processo autonomo in cui le idee si cristallizzano, la composizione si perfeziona e le forme artistiche prendono vita. Nei suoi addenda alla conferenza Les Principes de la Peinture, egli descrive dettagliatamente il metodo che seguiva nella costruzione delle composizioni, rivelando un sistema complesso di lavoro sul disegno.
Restout, seguendo la tradizione del suo maestro Jean Jouvenet, insisteva sull’importanza della profonda concentrazione prima di tracciare il primo segno sulla carta:
«Bisogna osservare il proprio soggetto con la massima attenzione», scrive, «e poi lasciare che i pensieri si posino liberamente sulla carta.»
Non si tratta di un processo caotico di improvvisazione, ma di un sistema strutturato, in cui la prima fase consiste nella definizione delle masse principali. Egli consigliava di iniziare dalle forme più importanti in prospettiva e di delineare separatamente lo sfondo della composizione per percepire meglio la distribuzione spaziale. Solo in seguito le figure venivano sviluppate, ciascuna nel proprio piano, in accordo con la riduzione prospettica.
Questo approccio è perfettamente visibile nel disegno che raffigura l’incontro tra Alessandro Magno e Roxane. Proveniente dalla collezione di Johan Conrad Spengler (1767–1839), direttore del Museo e della Galleria delle Pitture di Copenaghen e celebre collezionista di grafica francese del XVIII secolo, il disegno lasciò la Danimarca agli inizi del XX secolo e da allora è rimasto in collezioni francesi e belghe.
L’artista scelse per il suo disegno un episodio fondamentale della vita del grande conquistatore. Nel 327 a.C., Alessandro Magno, avanzando nel cuore dell’Asia centrale, giunse ai confini della Sogdiana, una regione che rappresentava l’ultimo bastione di resistenza alle sue conquiste. L’episodio chiave di questa campagna fu l’assedio della Rocca Sogdiana, una fortezza i cui difensori, convinti dell’inaccessibilità della loro posizione, rifiutarono la resa. Tuttavia, Alessandro, dimostrando il suo straordinario ingegno militare, ordinò ai suoi migliori soldati di scalare la vetta nel cuore della notte. All’alba, quando i Sogdiani videro i Macedoni sulla cima della scogliera, ogni resistenza divenne inutile: la fortezza si arrese.
Tra i prigionieri vi era Roxane, figlia del nobile sogdiano Oxyartes. Secondo gli storici antichi, Alessandro rimase colpito dalla sua bellezza. Quinto Curzio Rufo racconta questo momento con solennità:
«Alessandro, vedendo tra i prigionieri una fanciulla di straordinaria bellezza di nome Roxane, figlia di Oxyartes, se ne innamorò perdutamente e, ritenendo che il matrimonio con lei avrebbe rafforzato il suo potere sulle terre conquistate, decise di sposarla.»
Questa decisione combinava passione personale e calcolo strategico: un’alleanza con l’aristocrazia sogdiana avrebbe facilitato l’integrazione dei nuovi territori nell’impero macedone. Arriano, nella sua Anabasi di Alessandro, sottolinea anch’egli che Roxane era considerata una delle donne più belle d’Oriente, il che probabilmente influenzò la scelta del grande condottiero.
Il disegno di Restout può essere datato al periodo 1730–1740, quando l’artista lavorava a una coppia di soprapporte illustrate sulla vita di Abdalonymus, commissionate dal duca di Chevreuse (oggi conservate nel Musée des Beaux-Arts d’Orléans). Queste opere sono caratterizzate da un punto di vista frontale, leggermente ribassato, un procedimento che ritroviamo anche in questo disegno. Inoltre, uno dei suoi dipinti, in particolare Abdolonyme paraissant devant Alexandre en costume royal, presenta una significativa somiglianza compositiva con il disegno.
Finora non è stata identificata alcuna opera pittorica dell’artista su questo tema, rendendo questo disegno un interessante soggetto per future ricerche.