Altorilievo in terracotta rappresentante il Card.Federico Borromeo, cugino di San Carlo e suo successore come Arcivescovo di Milano dal 1595 al 1633, personaggio storico noto anche come “Cardinal Federigo” per il ruolo assegnatogli da Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi.
Misure: altezza cm.43, larghezza cm.21, profondità cm.9.
Le dimensioni contenute e lo stato di conservazione fanno ritenere che l’altorilievo facesse parte di una sacra rappresentazione in un contesto privato, in cui il ruolo del Borromeo era verosimilmente quello del “donatore”, il generoso personaggio che veniva ritratto nell’opera d’arte da lui sovvenzionata: è un ruolo certamente in linea con la fama di mecenate del Borromeo, che con il suo enorme patrimonio personale sosteneva ogni genere di opere non solo caritatevoli, ma anche nel campo della cultura (con fondi propri creò la Biblioteca Ambrosiana) e dell’arte (istituì la Pinacoteca Ambrosiana con la sua ricchissima raccolta d’arte).
La sola parte dell'altorilievo resa a tutto tondo è il viso, la cui precisione ritrattistica suggeristce che la fisionomia del Cardinale fosse ben nota all'anonimo plasticatore, che doveva appartenere alla cerchia di artisti di cui il Borromeo si circondava.
Sul piano stilistico, la foggia dell’abito con pieghe ancora di misura cinquecentesca rende plausibile una datazione nei primi decenni del Seicento, mentre l’aspetto più che maturo del protagonista suggerisce di focalizzarla negli anni venti dello stesso secolo.
La raffinata operetta presenta interesse non solo sul piano artistico ma anche come documento storico, in quanto raro ritratto del Card.Federico Borromeo.
Essa è corredata da una scheda storico-artistica redatta da un noto Studioso accademico di Storia dell’Arte.