HENRI HAYDEN
PAESAGGIO CON LA CHIESA
HENRI HAYDEN
Varsavia 1883 - Parigi 1970
Penna e inchiostro nero su carta, firmato e datato "HAYDEN 42".
29,5 x 47,5 cm / 11,4 x 18,5 pollici, con cornice 66 x 79 cm / 26 x 31,1 pollici
PROVENIENZA
Francia, collezione privata
Henryk Hayden (nato Henryk Hayden‑Wurcel) si distingue come uno dei rappresentanti più eminenti dell’École de Paris. Proveniente da un’antica famiglia ebrea di Varsavia – nonostante le ambizioni dei suoi genitori, che lo vedevano come l’erede del commercio familiare – egli scelse di dedicare la sua vita all’arte. Dopo una formazione iniziale presso l’Istituto Politecnico di Varsavia, entrò all’École des Beaux-Arts, dove si unì all’atelier di Konrad Krzyzanowski, figura di spicco del simbolismo polacco, la cui metodologia, intrisa delle suggestioni decorative di Edvard Munch, plasmò profondamente la sua tecnica.
Già pittore maturo nel 1907, Hayden si trasferì a Parigi, integrandosi con naturalezza nella vivace comunità di esuli polacchi. La sua esperienza parigina fu ulteriormente arricchita dall’incontro con Władysław Ślewiński – amico intimo di Paul Gauguin e illustre esponente della scuola di Pont-Aven – che contribuì ad affinare ulteriormente il suo stile artistico. Un momento decisivo si ebbe con la “scoperta” di Cézanne, rivelando così una trasformazione stilistica che lo vide transitare dal simbolismo decorativo al cubismo.
Il coinvolgimento di Hayden con i pittori del “nuovo stile” – tra cui Picasso, Matisse, Braque, Gris e, in particolar modo, l’ideologo cubista Anre Salmon – lo radicò saldamente nel cuore dei circoli d’avanguardia parigini. Tale integrazione culminò in un prestigioso contratto con la Galerie de L’Effort Moderne, diretta da Léonce Rosenberg, aprendo una fase di straordinario successo nel periodo tra le due guerre. Le sue mostre personali presso le gallerie Leopold Zborowski (1923), Bernheim (1928) e Drouant (1933) testimoniano il crescente riconoscimento del suo talento, mentre la proficua collaborazione con Jadwiga Zak, vedova del pioniere del cubismo Eugeniusz Zak e rinomata promotrice degli artisti d’avanguardia dell’Europa dell’Est e dell’America Latina (tra cui Wassily Kandinsky, Marc Chagall, Amedeo Modigliani e Jules Pascin), contribuì ulteriormente a consolidare la sua reputazione.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, mentre molti dei suoi contemporanei rimanevano a Parigi, Hayden scelse l’esilio, stabilendosi inizialmente in Auvergne, dove incontrò Robert Delaunay, per poi trovare rifugio, nel 1943, a Roussillon, nel Vaucluse, accanto allo scrittore Samuel Beckett. Dopo la guerra, fece ritorno a Parigi per aprire il proprio studio, abbandonando gradualmente il cubismo a favore di un decorativismo più essenziale.
Lungo tutta la sua carriera, Hayden coltivò una costante passione per il genere paesaggistico. Le sue prime opere – come le rappresentazioni cubiste de “The Factory” (1911, Leeds Art Gallery) e “View at Saint Lunaire” (1911, York Art Gallery) – esemplificano magistralmente la sua padronanza nell’uso di ampi piani e la monumentalità delle sue composizioni. Il disegno “Landscape with a Church” (1942), realizzato in un periodo turbolento segnato dalla fuga da un Parigi occupato e dalle erranze nel sud della Francia, riflette una “evoluzione conservatrice” del suo stile. In quest’opera, il cubismo maturo cede con grazia il passo all’estetica dell’impressionismo tardivo, mentre l’artista, sintetizzando il visibile attraverso ampi spazi paesaggistici, esalta la presenza imponente di una chiesa antica – forse un omaggio all’influenza indelebile di Paul Cézanne.