GIOVANNI BATTISTA PIAZZETTA
Venezia 1683 – 1754 Venezia
CROCIFISSIONE CON SAN FRANCESCO
Olio su tela
73 × 54 cm / 28,7 × 21,3 pollici, con cornice 83 × 64 cm / 32,7 × 25,2 pollici
PROVENIENZA
Germania, collezione privata
MEDITAZIONE ALL’OMBRA DELLA CROCE: GIOVANNI BATTISTA PIAZZETTA
Ci troviamo davanti a un’opera rara, molto probabilmente realizzata nel primo periodo dell’attività di Giovanni Battista Piazzetta, uno dei più espressivi maestri della pittura veneziana del Settecento. L’attribuzione, proposta da Roberto Ciabattini, si basa su un’attenta comparazione con altre Crocifissioni dell’artista, in particolare quelle conservate presso le Gallerie dell’Accademia di Venezia, nella chiesa parrocchiale di Prčanj in Montenegro, e nella Pinacoteca di Brera a Milano. Il dipinto fu inoltre inciso da Marco Pitteri — la stampa è oggi conservata al Museo Correr di Venezia.
Il confronto con opere certe di Piazzetta, come la Resurrezione di Cristo della Pinacoteca Nazionale di Bologna o la Decollazione del Battista di Padova, conferma l’attribuzione: la figura di Cristo rivela la stessa chiarezza plastica, intensità drammatica e dinamismo che contraddistinguono lo stile dell’artista nei primi anni del 1710.
Una precedente attribuzione a Giulia Lama, allieva di Piazzetta, è oggi considerata improbabile. La sua Crocifissione con santi nella chiesa di San Vidal a Venezia (databile tra il 1726 e il 1732) si distingue nettamente per stile e costruzione pittorica.
PIAZZETTA — PITTORE DELLA CONCENTRAZIONE DRAMMATICA
Giovanni Battista Piazzetta (1683–1754), figlio dello scultore Giacomo Piazzetta, fu una delle figure più originali della pittura veneziana del suo tempo. Allievo di Antonio Molinari, si recò a Bologna intorno ai vent’anni per studiare le opere dei Carracci e di Guercino. Tuttavia, fu l’incontro con l’arte di Giuseppe Maria Crespi — nella cui bottega entrò probabilmente attorno al 1703 — a segnare in profondità la sua formazione. Tornò a Venezia nel 1711 e nel 1750 fu nominato direttore dell’Accademia veneziana di pittura.
Lo stile di Piazzetta si distingue nettamente da quello della scuola veneziana a lui contemporanea. Il suo disegno, forte e plastico, è profondamente pittorico, mai lineare. La sua pittura cerca una sorta di “scultura cromatica”, in cui ogni pennellata contribuisce alla costruzione dell’immagine. Questa tensione interiore, la concentrazione formale sulla figura e i forti contrasti di luce e ombra caratterizzano sia le scene religiose che quelle di genere.
Tra le sue opere più importanti ricordiamo: il Martirio di San Giacomo (1717, San Stae), San Filippo Neri in adorazione della Vergine (1725–27, Santa Maria della Fava), la Gloria di San Domenico (circa 1727, Santi Giovanni e Paolo) e la celebre pala con i Santi Giacinto, Ludovico e Vincenzo (1738, chiesa dei Gesuati).
Gli ultimi anni della sua vita furono segnati dalla povertà e da una profonda solitudine. Nonostante il riconoscimento pubblico e gli incarichi ufficiali, Piazzetta morì a Venezia in gravi difficoltà economiche.