Olio su tela Dimensione 143 X 120 cm
La dama nel ritratto potrebbe essere Enrichetta Anna di Francia (Versailles, 14 agosto 1727 – Versailles, 10 febbraio 1752) nata principessa di Francia, era la gemella di Luisa Elisabetta di Francia e figlia maggiore del re Luigi XV di Francia e della sua consorte Maria Leszczyńska.
Le gemelle nacquero al Palazzo di Versailles il 14 agosto 1727. Era la minore delle due gemelle e di conseguenza era nota alla corte di suo padre come Madame Seconde. Come figlia del re, era una fille de France. Successivamente fu nota come Madame Henriette.
Enrichetta era la preferita del padre. Mentre le sue sorelle più giovani furono mandate presso l'Abbazia di Fontevraud nel 1738 per essere allevate, Enrichetta Anna crebbe a Versailles. Fu affidata alle cure di Marie Isabelle de Rohan, duchesse de Tallard. Trascorse la sua infanzia a Versailles con le sue sorelle Luisa Elisabetta e Adelaide e il loro fratello minore, il Delfino di Franci
Jean Marc Nattier – il pittore che esaltava la bellezza femminile a tal punto che modificava l’aspetto delle modelle che dipingeva al fine da migliorarne l’aspetto
Jean-Marc Nattier (Parigi, 17 marzo 1685 – Parigi, 7 novembre 1776)
Jean-Marc Nattier non ebbe una carriera rapida e facile. Per arrivare dovette lottare per tutta la vita. Apparteneva ad una di quelle famiglie di artisti che si tramandavano di padre in figlio la pratica dell'arte. Il padre Marc Nattier, membro dell'Accademia reale, era un ritrattista che si ispirava alla scuola di Claude Lefèbvre. La madre Marie Courtois era una miniaturista. Rimasta paralitica a 22 anni, ciò non le impedì di mettere al mondo due figli, Jean-Baptiste e Jean-Marc.
Suo illustre protettore fu il pittore di storia Jean Jouvenet, professore e poi direttore dell'Accademia reale, dove il padre lo inviò, giovanissimo, ad apprendere l'arte. Jean-Marc vinse il premio di disegno a 15 anni, ottenendo la pensione degli allievi. Fu così incaricato nel 1703 di disegnare, nella galleria del Palazzo del Lussemburgo, il famoso seguito delle opere del Rubens, il Ciclo di Maria de' Medici, regina di Francia, e successivamente farle incidere, con il permesso di Luigi XIV, che aveva già avuto modo di apprezzare il suo talento. Nell'esecuzione dei 24 disegni si fece aiutare dal fratello Jean-Baptiste che, coinvolto nel processo Deschaffours, si suiciderà tagliandosi la gola prima di essere bruciato al rogo a Place de Grève(1726). Quest'opera, completata nel 1710, gli diede notorietà, anche se ricevette qualche critica. Appena terminato questo grande lavoro gli fu proposto da Jouvenet di recarsi all'Accademia di Francia a Roma. Gli impegni di lavoro e una certa dose di pigrizia lo portarono a rifiutare, anche se in seguito ebbe a pentirsene, soprattutto per la sua ambizione, mai dimenticata, di diventare un pittore di storia. Ma la sua vita doveva seguire un altro percorso. Nel maggio del 1715 la sua domanda per diventare membro dell'Accademia reale fu accettata, anche se il quadro che gli fu commissionato da Antoine Coypel per l'ammissione non sarà consegnato che nell'ottobre del 1718. Nel 1717 Nattier accettò l'invito dello Zar e partì per Amsterdam per raggiungere la Corte di Pietro il Grande, poi si spostò all'Aia con l'ordine di fare il ritratto dell'imperatrice Caterina. La zarina ne fu entusiasta e scrisse allo Zar che chiese a Nattier di recarsi a Parigi dove l'artista iniziò il dipinto di Pietro il Grande. Ma al successivo invito di seguirlo in Russia Nattier rifiutò. Uomo di modeste abitudini ed affezionato al suo quartiere, ebbe paura di un viaggio in una terra troppo lontana, che si diceva popolata da barbari. Lo Zar, non abituato a rifiuti, ruppe definitivamente i rapporti con il pittore francese. Anche Nattier cadde nella trappola del Sistema di Law, che portò alle stelle e poi polverizzò moltissime ricchezze private nel 1720. Fu costretto in questo momento della sua vita ad eseguire ritratti malpagati ed ordini di ogni genere. Per sua fortuna nel 1721 fu associato da un suo amico, Jean-Baptiste Massé, ad un'opera di incisione, per la riproduzione dei dipinti della Grande Galleria di Versailles e dei Saloni della Guerra e della Pace.
Nel 1724 si sposò con una ragazza di 16 anni, Marie-Madeleine de la Roche, figlia di un moschettiere del re, abituata ad una vita agiata, da cui ebbe numerosa prole. Questo matrimonio diede molta felicità a Nattier, ma a causa della sua assoluta incapacità nella gestione dei propri guadagni, gli procurerà problemi finanziari per tutta la vita.
successo