Napoli, XVIII secolo
Pastore di presepio
Legno laccato e intagliato, h. cm 24
Il pastorello in adorazione è realizzato a Napoli nel corso del XVIII secolo, periodo in cui è attivo a Milano Francesco Londonio (1723 –1783), pittore versatile che lavorò per importanti committenti appartenenti alla nobiltà cittadina. Infatti, egli realizzerà diversi ritratti per le famiglie dei Borromeo, dei Greppi e dei Mellerio, ricevendo inoltre commissioni per opere di altro soggetto fra le quali spiccano le scene agresti e bucoliche o i ritratti di pastori e contadini che ci riportano perefettamente agli aspetti più frugali e veri della vita quotidiana dell’epoca. L’esperienza in questo specifico campo dell’arte gli permetterà di rendere ancor più verosimili e vividi i presepi che eseguirà a partire dagli anni Sessanta del secolo, successivamente al viaggio a Napoli (1763-1764), città da cui trasse ispirazione per quanto concerne questo soggetto sacro, data la lunga tradizione artigiana presente nella città partenepea specializzata nella creazione di presepi in carta, terracotta, cartone e altri svariati materiali. Da ciò deriverebbero i due presepi del Londonio, sebbene molti altri siano attribuiti alla mano del maestro, presenti oggi a Milano: uno al Museo Diocesano, proveniente dalla Villa Gernetto del conte Giacomo Mellerio e dipinto su carta e cartoncino, l’altro, composto da circa trenta figure dipinte su cartone con supporto ligneo, presso la chiesa di San Marco. Oltre ai protagonisti, come la Vergine, il Bambino o i Re Magi, va notato l’attenzione nel rendere la realtà quotidiana della vita di campagna attraverso gli abiti, gli oggetti e gli accessori dei contadini, dei pastori e dei viandanti che si ritrovano all’interno di queste due rappresentazioni. La stessa verosimiglianza, rustica ma al contempo patetica, la ritroviamo in questo pastore che mette in comunicazione la tradizione napoletana con la pittura del Londonio, sia nell’aspetto che nella concezione stessa di queste figure che in certi casi arrivano a insidiare il ruolo centrale dei protagonisti tanto sono espressivi, comunicativi e rispondenti al vero.