XVIII secolo, Scuola francese
Coppia di scene galanti
(2) Olio su tavola, cm 24 x 19
Con cornice, cm 44 x 36
Questa coppia di opere ascrivibili al contesto artistico del Settecento francese celebra il tema dell'amore cortese e del piacere sensuale, tipico della pittura rococò: sono infatti rappresentate due scene di corteggiamento che seguono strettamente i parametri dei rituali delle corti antiche. L'atmosfera di festa e di divertimento che trapela dalle due tele riflette perfettamente lo stile di vita spensierato e raffinato dell'aristocrazia che gravita attorno alle principali corti europee nel XVIII secolo. L'attenzione ai dettagli, come i tessuti preziosi, i gioielli e gli ornamenti di estremo pregio, sottolinea il lusso e la raffinatezza della vita di corte, in linea con il gusto e l’estetica del rococò francese. Le due opere in questione rientrano a pieno titolo nel genere pittorico, puramente settecentesco, della scena galante. Questa corrente era radicalmente opposta rispetto all' imponente e solenne classicismo del secolo precedente, e voleva comunicare un senso indiscutibile di voluttà, frivolezza e ineluttabile decadenza, in una sorta di paradiso perduto. Ormai la nobiltà, esautorata in modo quasi totale del potere che gli appartenne saldamente sino al Seicento, con le sue feste sfarzose tentava invano di dimostrare la propria apparente ricchezza in questi quadri, voce dello spirito del tempo. Questa corrente di pittura, che, attorno alla metà del secolo godette di un’immensa fortuna, venne spazzata via dagli eventi che seguirono la Rivoluzione Francese. In queste due piccole scene galanti si percepisce fortemente l’influenza dell’attività delle figure chiave dell’arte del Settecento in Francia, Watteau e Boucher. Jean-Antoine Watteau è stato uno degli iniziatori dello stile rococò in terra francese, con le sue scene di feste galanti e i suoi meravigliosi paesaggi bucolici popolati da personaggi mitici o da una platea cortese che ama follemente la vita e i suoi piaceri. Influenzato dal Rubens e dalle opere del primo Settecento della fiorente scuola veneziana, con particolare riferimento alla produzione tiepolesca, l’artista francese predilige l’uso di una tavolozza variopinta, espressiva e vibrante, così come l’utilizzo di taglienti pennellate veloci. Vicino agli insegnamenti di Watteau è anche François Boucher, che si è maggiormente dedicato alla perfezione della prospettiva, appresa dai maestri barocchi, e alla ricerca di un colorismo vivace, mutuato dai modelli, percepiti come assolutamente illustri, di Rubens e Correggio. Le scene cortesi e galanti dell’artista francese hanno un'aria bucolica e pastorale, che sembra essere percepibile anche in questi due dipinti, specchio del clima artistico francese della seconda metà del Settecento.