XVII secolo
San Giovanni Evangelista con l’aquila
Olio su tela, cm 38 x 33
Con cornice, cm 48 x 42
Tra gli apostoli, San Giovanni risulta essere certamente quello maggiormente rappresentato: il suo rapporto di particolare prossimità alla figura di Cristo fa sì che l’evangelista sia presente nella maggior parte delle raffigurazioni degli episodi più salienti della vita e della passione di Gesù: è l’unico tra i suoi discepoli a essere presente anche ai piedi della Croce; lo troviamo raffigurato nella Trasfigurazione e nelle icone che riportano gli Atti degli Apostoli come l'Ascensione o la Pentecoste.
Due sono le versioni iconografiche maggiormente comuni nella rappresentazione dell'apostolo Giovanni: questo viene solitamente raffigurato come l'allievo e “il discepolo che Gesù amava”, oppure come "il Teologo". Nella raffigurazione del giovane apostolo Giovanni come discepolo prediletto di Cristo, questo viene solitamente presentato con il capo reclinato sul petto di Gesù durante l'Ultima Cena; Giovanni “il Teologo” invece è comunemente dipinto in una sorta di "ritratto", piuttosto che come parte di una vera e propria scena biblica: è rappresentato, mentre redige alcuni passi del suo vangelo, con il libro aperto, a rivelare alcuni versi tratti dalle sacre scritture. Può essere raffigurato anche con l'aquila, che è appunto il suo simbolo.
È a quest’ultima iconografia che si rifà il nostro dipinto: il santo, ammantato di rosso, è presentato durante la fase di stesura del suo vangelo. Egli rivolge lo sguardo verso l’alto alla ricerca della divina ispirazione. Il santo è accompagnato dal suo simbolo del tetramorfo, l’aquila, simbolica della sua visione del divino e della teologia. La rappresentazione degli evangelisti con i rispettivi simboli del tetramorfo si diffonde in ambito francese e spagnolo sin dal 1100 – uno degli esempi più precoci coincide con il rilievo scultoreo del portale della cattedrale di Burgos, in Castilla y Leon – e prospera in Italia tra il basso medioevo ed il primo rinascimento, risultando ancora fortunata in epoca rinascimentale e baroc